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Glossario

Running 102: un glossario delle parole più strane legate alla corsa

Illustrazione di un libro dal titolo “Glossario”, con gambe che corrono
Freccia in giù
Freccia in giù

Quando inizi a correre, i primi chilometri sono difficili. Le gambe doloranti e i crampi muscolari sono una sfida certo, ma altrettanto scoraggianti sono le infinite informazioni da esaminare — metodi di allenamento, abbigliamento e attrezzatura, consigli per i nuovi runner. Anche il linguaggio tecnico legato alla corsa può risultare poco chiaro.

Questo glossario ti aiuterà a comprendere alcuni dei vocaboli più confusi attualmente in uso. Siediti e dai un’occhiata. Più ne saprai e più sarai competente per fare due chiacchiere con il prossimo runner che incontrerai.

SCOPPIARE

(verbo) – Questo termine, o l’espressione “andare contro il muro”, descrive quella condizione in cui senti di non poter più andare avanti. Una sensazione che, di solito, può essere prevenuta. Se mantieni il giusto livello di idratazione, energia e positività, quel muro potrebbe non materializzarsi mai. Nessuna promessa però.

FARTLEK

(sostantivo, verbo) – tra le parole preferite nelle community di runner, ma un completo mistero per coloro che non lo sono, “fartlek” significa “gioco veloce” in svedese, e si riferisce a un tipo di allenamento a intervalli di velocità più rapidi e imprevedibili. Chiaro? Si tratta semplicemente di una corsa veloce e divertente.

DISTURBI GASTROINTESTINALI

(sostantivo) – Devi. Trovare. Un bagno. Alla fine, tutti almeno una volta nella vita abbiamo sperimentato un disagio di questo tipo. Lunghe corse, gare, allenamenti di velocità — tutti possono essere colpiti dall’urgenza di correre al bagno. Puoi fare una ricerca sui cibi indicati o non indicati prima di un allenamento, ma ogni persona è diversa. Lascia che sia l’esperienza a guidarti, per evitare di avere problemi del genere in futuro.

Illustrated runner chasing a toilet with legs

SPINTA

(sostantivo) – Non una salsa piccante, non una mossa di danza, questo tipo di movimento si riferisce all’impulso naturale (e assolutamente grandioso) di spingere più forte alla fine di una gara. Cautela durante l’allenamento, ma il giorno della gara, avanti tutta!

NEGATIVE SPLIT

(sostantivo) – Generalmente definito come la tecnica di correre la seconda metà del percorso/gara più velocemente rispetto alla prima metà. Garantisce belle sensazioni e una maggior fiducia per spingere di più quando si avverte la stanchezza. Anche NEGATIVE SPLITTING (verbo)

“LA NOTTE PRIMA DELLA NOTTE PRIMA”

(sostantivo) – Si riferisce alla notte che precede una corsa o una gara importante, quando riposare bene è fondamentale. Permette di ricaricare il corpo in vista della gara, lasciando che la notte prima del grande evento tu possa concentrarti sull'importante (ed eccitante) avventura che ti attende di lì a poco. Puoi rilassarti perché avrai dormito abbastanza.

ANDATURA o RITMO

(sostantivo) – La velocità media su una data distanza, generalmente con incrementi per chilometro. Quindi, se corri 8 chilometri in 25 minuti, il tuo ritmo è di circa 3 minuti per chilometro (un fulmine!). Se corri 8 chilometri in 1 ora e 40 minuti, il tuo ritmo è di 12 minuti per chilometro (un tempo sufficiente per fermarti e lasciarti distrarre da qualsiasi cosa).

FASCITE PLANTARE

(sostantivo) – Come la periostite, la fascite plantare è una lesione correlata alla corsa. Infiammazione del tessuto connettivo nel tallone e nel tendine di Achille inferiore, la fascite plantare è particolarmente difficile da guarire. Riposo totale (e alcune birre di consolazione) è il trattamento più raccomandato.

PR

(sostantivo) – Sta per “personal record” ed è la statistica che condividi (o di cui ti vanti) con altri runner. Puoi anche usare la sigla PB (“personal best”) per indicare il tuo miglior tempo. Divertiti ad aggiungere qualificazioni ridicole come fanno in sport come il baseball, ad es. “i miei 10 chilometri più veloci negli ultimi 7 anni, mentre indossavo un costume da pollo.”

LEPRE

(sostantivo) – Quando i runner professionisti vogliono andare ancora più veloci, impiegano una “lepre” il cui compito è condurre la prima parte di una gara e poi abbandonarla volontariamente. Le lepri in genere sono utilizzate per la maggiore possibilità di stabilire tempi rapidi, il che è avvincente sia per i runner che per gli spettatori, ma è difficile non chiedersi se qualcuna di loro non avrebbe voglia di abbandonare il proprio lavoro e correre per vincere.

Illustrated rabbit running with a carrot on a stick attached to his headband and dangling in front of him

RACE BANDIT (letteralmente “RUNNER FUORILEGGE”)

(sostantivo) – Runner che partecipano a una gara senza essere ufficialmente iscritti o con mezzi sleali o illeciti. Non vorrai essere quel tipo di runner, vero? Sostieni gli organizzatori di gare e rispetta i tuoi compagni che corrono nel rispetto delle regole.

RUNGER (letteralmente, “fame post-corsa”)

(sostantivo) – Abbreviazione per “fame provocata dalla corsa”, questo termine si riferisce a quella forte sensazione di fame che può colpire dopo una lunga corsa — proprio mentre stai finendo o anche ore dopo. Contrastala con uno snack, una dieta equilibrata e fai dei tentativi per capire quando e cosa mangiare per spegnere l’appetito.

RUNNER’S HIGH (letteralmente “euforia del runner”)

(sostantivo) – Nessuna sostanza che altera la mente, solo sentimenti puri, naturali, positivi che possono verificarsi durante (o subito dopo) una corsa. Potresti avvertire l’impulso di gridare e urlare la tua gioia sul percorso o per strada (e hai tutto il nostro incoraggiamento).

SANDBAGGING (letteralmente “qualcuno che ha un rendimento inferiore al previsto, di solito intenzionalmente”

(sostantivo) –

  1. Un peccato commesso da coloro che risparmiano gli sforzi per l’ultima ripetizione dell’allenamento, battendo così tutti quelli che danno il massimo fin dall’inizio. Non va bene, non va bene.
  2. Vuole dire falsare il tuo livello di abilità o la tua preparazione in gara per partecipare a una competizione e vincere facilmente. Pensa: un ragazzo alla linea di partenza dice: “Sono così fuori forma!” — e poi sfreccia via, nello stile del personaggio dei cartoon Beep beep, lasciando una nuvola di polvere e un debole suono dietro di sé.

SHIN SPLINTS (CRAMPI)

(sostantivo) – Un disturbo comune in cui il davanti della parte inferiore delle gambe (sì, gli stinchi) risulta dolorante al punto da non poter più correre. I crampi non sembrano avere una causa specifica ma le teorie più comuni sostengono che correre su superfici dure con una certa frequenza, aggiungere tanti chilometri troppo rapidamente e correre con scarpe consumate può contribuire a provocarne la comparsa.

SNOT ROCKET (o “L’ARTE DI SOFFIARSI IL NASO IN CORSA”

(sostantivo) – L’incredibile soluzione che non prevede l’uso di fazzolettini per soffiare il naso durante la corsa. Basta mettere il dito su una narice, cacciare fuori l’aria con un colpo dall’altra e voilà. Ecco come correre senza tirare su col naso. Dì ai tuoi compagni di allenamento di tenersi alla larga durante i primi tentativi e guardati sempre le spalle per controllare.

SPEEDWORK (letteralmente, “LAVORO DI VELOCITÀ”)

(sostantivo) – Un uomo saggio una volta disse: “Se vuoi andare veloce, devi correre più veloce.” Forse un po’ semplicistico, ma lo “speedwork” — il correre più veloce durante sezioni più brevi — ti aiuterà a migliorare il tempo di gara e la forma fisica generale.

STREAKER (letteralmente “CHI CORRE NUDO IN PUBBLICO”)

(sostantivo) – Significa “Una persona che corre in una maniera straordinariamente coerente,” ad es. correre almeno una volta al giorno per 25 anni o correre 50 maratone di Boston. Da esserne impressionati. O invidiosi. O entrambe le cose.

Illustration of a nude runner covered by ribbon that says “Not this kind of streaking”

TEMPO RUN

(sostantivo) – Termine che si apre a interpretazioni diverse, “tempo run” indica generalmente un’andatura dal ritmo impegnativo ma sostenibile. Un ritmo a metà tra lo sforzo da rossore in viso e quello che provoca la nausea.

ULTRAMARATONA

(sostantivo) – Pensata per gli atleti più estremi, l’ultramaratona presenta due (dolorose) varietà.

  1. Una corsa regolare su una distanza determinata — per valere deve essere più lunga dei 42,195 chilometri della maratona standard.
  2. Un evento a tempo, in cui vince chi copre la maggior distanza o resiste più a lungo rispetto agli altri concorrenti. Queste gare possono prolungarsi fino a 10 ore, con le più estreme che durano anche più giorni.

Tutto chiaro? Complimenti, hai imparato qualcosa di più del gergo dei runner. Ora che puoi parlare di andatura e ultramaratone, scopri quale scarpa da corsa fa al caso tuo.

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